In difesa dell’odio, della discriminazione e della diversità.
Il linguaggio della politica, o meglio, il tono di voce e il contenuto degli argomenti che velleitariamente si fanno entrare nella questione politica, hanno assunto dei connotati da brivido, da scadente film degli orrori.
Sai bene che quello che vedi e senti è solo finzione, ma nonostante tutto non riesci a reprimere l’inquietudine per l’atmosfera che riesce a produrre.
Figuranti della bontà, in rappresentanza del viscido spettacolo della scrupolosità democratica, sbavano finte indignazioni e reclamano piagnucolose censure in nome e per conto di quell’amore incondizionato verso l’umana sensibilità.
Dietro a questo insistente falsume c’è il “Ministero dell’Amore”, la commissione che decide sul buono e sul cattivo, sul vero e sul falso, sul bello e sul brutto: in sostanza, sulla realtà e sull’illusione.
Siamo al traguardo della democrazia realizzata: il totalitarismo dei buoni sentimenti, l’uniformizzazione degli stati d’animo, l’omologazione dell’inconscio individuale in una unica melassa collettiva.
“L’apparenza ha relegato l’autenticità ai margini dell’esistenza, guadagnandosi lo status di autenticità. E viceversa: quanto più grandioso e spettacolare diventa l’involucro visibile della nostra civiltà, tanto più grigie, vuote e insignificanti risultano le sue fondamenta”. Così si esprime Aleksandr Zinov’ev, e questa sua analisi de “L’umanaio globale” è perfettamente codificata nell’attualità conformista della nostra democrazia.
Contro l’artificiale, la contraffazione e l’impostura si deve combattere per l’autenticità, la verità e la sincerità.
Il “Ministero dell’Amore”, con la sua vetusta icona nella senatrice Segre, è uno dei peggiori artefatti sulla tolleranza e l’apertura. È un’arma nelle mani dei tenutari del potere per impedire all’individuo il diritto di scegliere, di decidere e di pensare, ma con una pericolosità intrinseca nei suoi stessi confronti. L’eterogenesi dei fini è il sacrosanto boomerang che colpirà le loro stesse infide intenzioni, e allora, come nelle peggiori patologie della psiche, il rimosso ritornerà con prepotenza e impatto incontrollabili. E la libertà tornerà a riemergere sulle loro squallide rovine.
2 Comments
Quando la sintesi sposa la coerenza e da questo connubio nasce almeno una delle verità epocali, allora la speranza rimane viva.
Ho sempre dubbi sulle "verità epocali", perché finiscono per essere l'interpretazione del momento di fatti passati. Questa è una trappola di molti giudizi espressi con la mentalità attuale.