Da estremista ecologista credo fermamente che i bambini vengano portati dalle cicogne, e che poi, all’esame della realtà, ognuno ha la cicogna che si merita.

Ad un certo punto, il totalitarismo scientifico ha preteso di dare corda alla sedicente “natura”, inventandosi l’esistenza di una procedura chiamata concepimento dal quale, a tempo debito, scaturirebbe come risultato un oggetto respirante definito neonato.

In questi anni di studio forsennato e di approfondita meditazione ho fatto alcune scoperte e raggiunte alcune intuizioni.

Innanzitutto, che la stessa natura matrigna ha distribuito pesi e opportunità diverse.

Al soggetto che la mitologia dà il nome di donna due piccole strutture chiamate ovaie e una strettoia – magari non sempre così definibile – detta vagina: un apparato che sarebbe determinante per quello strano gocciolamento sanguigno che in greco significa epistassi se proviene dal naso, e caso mai ipostassi se più basso, in questo caso mestruazioni, dal latino menstruus ossia mensile.

Al soggetto per convenzione definito uomo una struttura che molti megalomani considerano una proboscide quando vanno al gabinetto e che, almeno secondo alcuni petroglifi o graffiti rupestri dovrebbe essere inserito nella strettoia di cui sopra per attivare quel meccanismo già citato come concepimento. A supporto di questo strano e arcaico dispositivo ci sarebbero anche due formazioni rotondeggianti detti testicoli, che la plebe ritiene coglioni in quanto assistono al sedicente atto sessuale senza parteciparvi, e che metaforicamente si gonfierebbero nella noia, nell’ascolto di idiozie e nelle quotidiane seccature, fino talvolta a rompersi.

Tutta questa narrazione cosmogonica – bello questo, eh: non so se ci azzecca ma fa finesse – finalmente è stata smascherata.

Gli uomini hanno le mestruazioni e possono partorire. Le donne possono fare la pipì in piedi e scegliere di applicarsi la tanto decantata proboscide. Entrambi possono offrire i loro orifizi secondo il momento voglioso e finalmente liberi da quel ripetitivo, noioso, a volte ridicolo movimento reciproco detto coito, il cui post  riduce – documentatamente – l’animal triste.

Questa post-moderna e post-umanista battaglia ha finalmente ripulito il focolaio tossico della transfobia è rese le persone libere da ogni impiccio, mentre una macchina tecnicamente assistita fornirà pargoli su commissione a tutti i richiedenti – purché forniti di un cospicuo conto bancario e una protezione lobbistica.

Di tutta questa primitiva e desueta menzogna restano a ricordo solo i coglioni: i miei, strapieni, strarotti, scartavetrati e manomessi da questa immane, devastante e perversa idiozia. E in ogni caso, a questi liberatori non dell’uomo, ma dall’uomo, dedico queste significative parole di Francesco Guccini: “E voi materialisti, col vostro chiodo fisso / che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso / le verità cercate, per terra, da maiali / tenetevi le ghiande, lasciateci le ali.