Non cito il personaggio che ha scritto questa amenità, pur essendo – come sempre – a disposizione per qualunque pubblico contraddittorio.

<<Gentili Deputati Borghi e Incerti, che avete deciso che “partecipare alle celebrazioni per il 25 aprile in contrasto alle disposizioni di Legge” sarebbe un vostro “dovere istituzionale”, in aggiunta alle argomentazioni contenute nel presente articolo, vorrei dire che il vostro dovere istituzionale è quello di dare il buon esempio non quello di fare i capricci. Il dovere istituzionale di partecipare al 25 aprile, se fosse come dite voi, allora ce lo avrebbero tutti e 900 i parlamentari, ma anche la autorità, i quadri superiori dell’esercito e, perché no, tutti i Cittadini italiani. Ma non lo fanno e sapete perché? Perché stiamo combattendo una guerra, e per vincere questa guerra dobbiamo stare TUTTI IN TRINCEA. I partigiani hanno vinto la loro guerra restando nell’ombra sino a che è stato necessario, perché altrimenti non avrebbero avuto alcuna possibilità. Bene oggi siamo chiamati ad una lotta che per essere vinta ci impone di restare nell’ombra . Quelli che escono non partecipano a questa lotta. Se uscite fate parte di quelli che NON combattono questa battaglia del popolo Italiano e quindi non vi rendete degni di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile. Di sicuro non di rappresentare a queste celebrazioni quei Cittadini che rispettano le regole che il Popolo Italiano si è dato per poter sperare di vincere questa battaglia. Grazie per l’attenzione>>.

Parto da questa chicca pseudoculturale, dopo averla sistemata da mediocri svarioni, mantenendo le retoriche maiuscole, le cianfrusaglie storiche e le inutili ampollosità.

Sottolineo alcuni vocaboli che mi servono per dare un senso al discorso: Guerra, Trincea, Ombra, Partigiani.

Guerra: non siamo in guerra, questa è solo una forse più incisiva condizione generale di malattia. Del resto, se fossimo in guerra, chi rimane a casa con il certificato medico per attendere a ristrutturazioni domestiche sarebbe – giustamente – già fucilato per diserzione. La paura ipocondriaca non è una giustificazione ad astenersi dalla battaglia, con l’entrata economica assicurata e la pancia piena.

Trincea: la trincea non è un angolo recondito e protetto entro cui nascondersi, ma una fortificazione difensiva dalla quale partivano gli assalti degli arditi prima e delle truppe poi, con l’obiettivo di conquistare il terreno nemico. Trincea, quindi, come trampolino per l’attacco, non nascondiglio per codardi o tana per riluttanti.

Ombra: chi agisce nell’ombra è usualmente uno che trama, che complotta; l’ombra è la condizione dei congiurati, dei complottisti, dei vigliacchi, degli “indifferenti” di Gramsci, che osservano gli avvenimenti dietro alle tapparelle per uscire al momento della vittoria e salire sul carro dei trionfatori.

Partigiani: sono d’accordo quando afferma che “i partigiani hanno vito la loro guerra restando nell’ombra sino a che è stato necessario”, ovvero si sono nascosti fintantoché le truppe dell’invasione anglo-americana non hanno ripulito le città da eventuali pericoli. L’alternativa era scatenare di nascosto l’inferno per poi ritornare nella citata ombra – via Rasella insegna, e l’eroismo di Salvo D’Acquisto ne è l’esempio.

Sull’essere degni di partecipare al 25 aprile e altre divertenti allocuzioni lascio perdere per rispetto della miseria altrui.