Quando il 9 dicembre del 2000 Vladimir Putin promulgò la <<Dottrina sulla sicurezza dell’informazione della Federazione Russa>> evidenziò la necessità di difendersi dalla minaccia della <<svalutazione dei valori spirituali>>. Niente di strano per chi vedeva nell’Occidente corrotto e depravato il fallimento del mondo unipolare a conduzione americana.
Dall’altra prospettiva, la nostra, la battaglia culturale per un mondo multipolare contro un’omologazione di costumi, di stili di vita e di pensiero non può che condividere l’impostazione di Putin e, più precisamente, dal punto di vista filosofico, quella di Aleksandr Dugin e di Daria Dugina.
Che si viva in un’atmosfera fluttuante, senza un orizzonte da individuare ed una meta da raggiungere – tranne che un quotidiano affanno per conquistare l’effimero e il superfluo – è piuttosto evidente; un’atmosfera, per altro, secondo il più volte citato psicoanalista francese Charles Melman, in cui <<la perversione è diventata norma>>.
La Verità, 02/11/2024
Quando si sovvertono le leggi di natura e si azzerano le evidenzi biologiche e genetiche, non è forse una perversione? Quando si superano tutti i limiti della logica e dell’etica non si entra, forse, nel terreno della perversione?
La Verità, 02/11/2024
Quando si tutelano i più forti e si sfruttano i più deboli non siamo, forse, nell’apprezzamento della perversione?
Contro queste e molte altre degenerazioni si oppone una visione spirituale dell’uomo e del mondo. È una guerra senza dubbio particolare, perché ha come obiettivo quello di liberare la mente e di ripulire le coscienze, un progetto ambizioso ed estremamente difficile perché si tratta di intervenire sulle percezioni, sui valori e sulle opinioni diffuse a piene mani dagli scherani dell’informazione del potere. Perché, sottolinea David Colon, <<Nella guerra dell’informazione la percezione vince sempre sulla realtà>>. E noi si questa dobbiamo attenerci.