Senza rifarsi all’abusata formula dell’eterogenesi dei fini, un dato è accertabile: che i sostenitori e i tifosi della Rivoluzione Francese, con l’esaltazione idolatrica della Dea Ragione, sono arrivati per una incontrollata esasperazione alla negazione stessa, all’inversione dei principi fondatori dell’Illuminismo. Gli storici parlano di atmosfera carnevalesca nel descrivere i festeggiamenti della distruzione di tutto ciò che era sacro, ricordo di grandezza aristocratica, pensiero di trascendenza e soprannaturalità dal 1789 e per tutto il Terrore.
Passano due secoli e tre decenni e sempre la Francia, paese dell’Ente Supremo e della razionalità ghigliottinesca, riferimento universale della lotta senza quartiere contro ogni forma di superstizione, con la pagliacciata olimpionica compie una inversione – termine volutamente ricercato – delle sue dottrine e dei suoi decreti, imposti con la violenza di ogni dogma.
Partendo dal decostruzionismo – French Theory – e passando dalla Scuola di Francoforte, lentamente ogni legge di realtà è stata derubricata ad opinione, ogni dato scientifico è stato manipolato a percezione, ogni norma condivisa è stata sostituita dall’autodeterminazione.
Siamo immersi letteralmente in un’atmosfera delirante creata ad arte da apparati ben definiti con comunicazioni diffuse in maniera martellante e con modalità di tipo ipnotico.
L’apoteosi di questa generalizzata negazione della realtà – iniziata con la distorsione propagandistica di accertate verità storiche e sociologiche, arrivando a quelle politiche e giudiziarie – ha trovato la sua enfatica deificazione nella contraffazione della stessa sessualità, nei suoi due campi psichico e biologico. Insomma, dalla Dea Ragione al Pantheon politeista dell’irrazionalità, dell’assurdità, della stravaganza e della follia.
Il fideismo woke, con condivisa complicità del vaneggiamento gender, fanno l’accoppiata che la letteratura psichiatrica classica – proprio grazie a due clinici francesi Lasègue e Falret – individua come folie à deux (follia a due), che grazie ad una metodica contaminazione delle menti si diffonde come folie à plusieurs (follia di molti).
C’è sempre chi vede e denuncia la nudità del re, ma in questi casi entrano in gioco i vari cardinali Bellarmino a sistemare i renitenti alla propaganda e i refrattari alla narrazione delirante.
Comunque vada, la terra gira e i sessi sono due, e per chi non è disposto alla sottomissione rinunciataria di Galileo, la battaglia di verità è sempre in corso e senza disponibilità alla resa.