L’aumento delle quote di gestione per coloro che arrivano in Italia in maniera irregolare e incontrollata è l’ennesimo atto di alto tradimento nei confronti del popolo italiano e della sua nazione di appartenenza.
È ampiamente documentata da rigorose rivelazioni giornalistiche italiane e straniere, da inchieste giudiziarie basate su dichiarazioni di testimoni cruciali e informati, da intercettazioni e documenti degli intelligence, la rete criminale che unisce i vari soggetti dell’invasione allogena.
Non importano le competenze tecniche di coloro che da tempo denunciano il business dell’accoglienza, né le testimonianze di trafficanti e venditori di uomini, e neppure l’accertata manovra in atto da parte delle formazioni terroristiche in perfetta complicità con le organizzazioni della criminalità comune.
Gli impostori interni, ammantati da falso umanitarismo e da autentico interesse economico, continuano imperterriti la loro opera di facilitatori della conquista barbarica del nostro mondo occidentale e della sua millenaria civiltà.
Questa innata predisposizione all’imbroglio e al tradimento ha radici lontane: basti pensare alla trappola dei circoli di corte e clericali che hanno tramato per l’invasione anglo-americana in perfetta sintonia e compartecipazione agli utili con la mafia nostrana. Quindi, nulla di strano se un Gentiloni riceve a Palazzo Chigi un criminale finanziario come Soros, condannato all’ergastolo in Indonesia e a morte in Malesia, nonché indesiderato in molti paesi europei ed extraeuropei.
Anche oggi, traghetti autorizzati favoriscono lo sbarco di clandestini rinunciando alla difesa dei confini, mentre il fronte immigrazionista con le proprie Ong cattoliche e di sinistra divide il malloppo miliardario dei finanziamenti statali.
Siamo davanti ad una morsa a tenaglia che minaccia gravemente la stabilità sociale e la sicurezza fisica della nostra Nazione.
Da un lato, nemici interni, condizionati da forze estranee e da interessi privati, che hanno rinunciato alla difesa dell’Italia pur di accondiscendere a volontà straniere in cambio di favori, benefici economici e privilegi di carriera. Nemici interni che manifestano, oltre alla vocazione disfattista, un innato masochismo verso gli stessi persecutori e prossimi carnefici.
Dall’altro, nemici esterni che hanno dichiarato una guerra strategicamente complessa, diversificata su più tattiche, per occupare l’Occidente e devastarne la storia e la fisionomia.
E di questo e altro si parla nel libro indicato. Dall’origine della mentalità del disfattismo di sinistra, alla teologia della sovversione, ai parametri della decadenza politica e spirituale, fino all’analisi delle varie espressioni della guerra non convenzionale in atto.
Le nuove direttive del Governo offrono la macabra e luttuosa soddisfazione di aver visto giusto: invece di procedere alla messa fuorilegge delle Ong, le ha assunte per l’operazione di disfacimento di una civiltà e della sua sostituzione etnica.
1 Comment
Non credo Che ci sia tale interesse economic
Il.peggio e' l'ideologia .che ha fatto piu danni e morti nella storia
Come ci onsegna Arthur Koestler