La proposta di legge Zan-Scalfarotto, con il supporto delle varie Cirinnà, Boldrini ed altri fenomeni – e fenomene – arcobaleni – e arcobalene – assume una sostanziale conformazione grottesca, se non fosse per una pericolosa deviazione punitiva tra pensiero e reato, tra libertà di giudizio e normativa morale, tra espressione politica personale e criminalizzazione politica pubblica.
Questa “operazione Lgbt” assomiglia ad una edizione contraffatta e opposta dell’Haya, il “Comitato per la prevenzione del vizio e la promozione della virtù” di marca islamica integralista, con il controllo affidato ai mutaween wahhabiti; ai proclami della Rivoluzione culturale cinese per la vigilanza sull’ortodossia maoista affidato alle Guardie Rosse; alla dottrina degli Uffici sovietici di controllo della propaganda per sorvegliare scrittori e poeti.
Proposta comica e pericolosa insieme. Perché è comico pensare alla proibizione per le donne alla guida di un’automobile in Arabia Saudita, ritenute puttane, fomentatrici di pornografia e di prostituzione, ma è meno divertente pensare che, dal 2014, l’attivista al diritto alla guida Loujain al-Hatloul e la giornalista Maysa al-Amoudi sono in carcere con l’accusa di terrorismo per aver supportato questo movimento di “libertà al volante”.
Perché è ridicolo credere che si possa impedire di discutere di filosofia hegeliana, di economia, di riforme, ma è meno spassoso pensare alle violenze, alle carcerazioni, alle decine di migliaia di morti prodotti dal maoismo con l’accusa di deviazionismo e di imborghesimento.
Perché è ridicolo immaginare la pericolosità di un uomo che in perfetta solitudine si dedica alla letteratura, e che sempre da solo, un giorno, per festeggiare la fine detenzione, si mette a recitare dei versi di Puškin sulla Piazza Rossa, ma è meno rassicurante pensare che, per questa azione, Vladimir Bukovskij venne riarrestato con ulteriore condanna anche da scontare in manicomio.
Proposta comica e pericolosa insieme, appunto, quella della sinistra italica idiozia citata.