Per il Coronavirus… Bello ciao… Bello ciao… Bello ciao… ciao… ciao

 

Vediamo il lato positivo dell’intrusione del virus nella nostra quotidianità.

Ogni emergenza, sia essa di natura geologica, sanitaria o bellica, rivela senza equivoci e fraintendimenti il valore dei governanti e l’intelligenza dei governati.

Per i primi valgono i parametri legati all’autorità, alla competenza e alla decisionalità: sono questi gli elementi fondanti del loro compito istituzionale di sostenere l’integrità morale dello Stato e di soccorrere, curare e difendere il proprio popolo.

Questo, per simmetria, comprende i provvedimenti che possono – e devono – essere presi dalle autorità competenti e collaborano, secondo misura e disponibilità totalmente condivise, in uno spirito di corpo e di comunità.

In Italia le cose si complicano, e rendono impossibile anche il minimo sindacale di onestà, razionalità, coraggio e buon senso.

A fronte di un governo nefando per volontà e ignoranza che esita ad assumere decisioni drastiche, che minimizza gravità e pericoli, che criminalizza preoccupazioni e richieste, che nega la parola e l’ascolto delle competenze, c’è a supporto una popolazione, una plebe – perché popolo è qualcosa di diverso e di più alto – che si rende complice idiota e criminale delle nefandezze governative.

E se una poveraccia come Paola De Micheli che dà dello sciacallo a Salvini, c’è anche chi mette in dubbio le iniziative di emergenza “proprio sotto carnevale”. E se uno come Speranza che sostiene un “contagio non facile”, c’è anche chi reputa un test generalizzato come una forma di discriminazione e di razzismo, e la quarantena un’apartheid.

La scienza dice che i virus sono elementi intelligenti adattandosi e modificandosi.

Bene. Spero che l’adattamento e la trasformazione siano sufficientemente mirati ad eliminare scellerati e stolti: chissà che la terra, poi, non sarà migliore.