Da ElectoMag, 23 marzo 2020

Non c’è condizione più favorevole per l’emersione dei complotti che lo stato di emergenza. Quando l’uomo si trova impotente di fronte al vacillamento delle sue presunzioni di certezza e di sicurezza, scatta il meccanismo della caccia a un qualunque nemico.

Tutto vero, è così, ma un mio paziente paranoico, oggi in buon compenso e con una equilibrata capacità critica unita ad una simpatica autoironia, mi disse tempo fa: “Il fatto di essere paranoico non esclude però che realmente gli altri possano avercela con te”.

Su questa considerazione è il caso di meditare. E l’opportunità la offre il libro di Daniel Pipes Il lato oscuro della storia.

Quello che emerge dal saggio, secondo una mia personale e coltivata paranoia, è una impostazione contro-complottista. Cerco di spiegarmi meglio.

L’Autore denuncia le tesi complottiste messe in atto nel corso dei secoli contro ebrei e massoni principalmente, e individua due specifiche ideologie come agenti di questa operazione: il nazismo e il comunismo. Naturalmente, esplicita con nomi e cognomi gli attori dell’inganno universale: da Lutero a Rosenberg, da Filippo il Bello a Stalin, in un’ampia e variegata categoria di loschi cospiratori contro il bene dell’uomo.

Io pongo a questo punto una serie semplice di domande: perché di fronte ad un’ipotesi di complotto non si risponde con la pratica della discussione e del confronto pubblico? Perché contro i diffusori del sospetto e delle conseguenti accuse si applica la legge penale e civile – persecuzione giudiziaria ed emarginazione sociale? Perché, invece di diffondere la vergogna di taluni scritti o di video ignobili contestandone la nullità e l’infamia si predilige la proibizione dei primi e l’oscuramento dei secondi?

Questo vale dai tanti deprecati Protocolli dei savi di Sion agli ultimi interventi sulla questione del Covid-19.

Il presupposto dell’Autore è semplice, e in sé squallidamente fuorviante: solo ideologie abiette possono organizzare complotti e intrighi, i sistemi democratici non lo farebbero mai.

A questo punto la scelta è ridere o piangere.

L’Italia, per quanto ci riguarda, è infarcita di complotti ignobili: dall’assassinio di Enrico Mattei alla strage della Banca dell’Agricoltura, dalla morte di Aldo Moro al macello della stazione di Bologna, dall’attacco di Ustica alla caduta di Argo 16 e via via elencando.

Questa democrazia è impiastrata di trame, multipli giochi e macchinazioni odiose.

Sul Covid-19 l’atmosfera non cambia. C’è un link che denuncia questo – https://youtu.be/t_ub8R5I73w  –, e la risposta è l’ostracismo per i giornalisti non allineati.

Un grande paranoico d’eccezione, Giulio Andreotti, che di trame ne era sicuramente un conoscitore, aveva affermato molto candidamente: “A pensare male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca”.

Da peccatore irriducibile e mai pentito, credo che spesso c’ho imbroccato.